Barbera del Monferrato, per non incorrere in dubbi o perplessità, la prima questione da affrontare è puramente di genere. Si dice “il” o “la” Barbera? Maschile o femminile?
La Barbera è femmina. O almeno è femminile quando si indica il vino, mentre il maschile “il Barbera” viene utilizzato come riferimento al vitigno.
A sostegno della tesi scomodiamo alcuni famosi poeti del passato: Giovanni Pascoli nell’ode “A Ciapin” coniuga il sostantivo al femminile per indicare il vino, sulla stessa lunghezza d’onda Mario Soldati, il quale sosteneva che la Barbera fosse uno dei pochi vini “femminili”.
Anche Giosuè Carducci, rimasto affascinato dalla potenza di questo vino, gli ha dedicato una poesia:
«Generosa Barbera.
Bevendola ci pare
d’esser soli in mare
sfidanti una bufera».

Risolta la questione più linguistica, ora veniamo alla storia di uno dei principali vitigni a bacca nera del Piemonte, il più coltivato nelle province di Asti e Alessandria.
Le prime tracce del Barbera risalgono al 1514 quando nei catasti di Chieri si parla per la prima volta di vigneti di Barbera.
Nel 1685, il conte Francesco Cotti dice di aver fatto pervenire da Asti dei “magliuoli” di Barbera, vale a dire dei tralci impiantati per ricavarne piante nuove, da piantare in un suo vigneto di Neive.
Dal 1700 in avanti la Barbera is espande soprattutto in Monferrato, Alessandrino, Vercellese e nel Novarese.
Nel 1798 nell’elenco dei vitigni piemontesi redatto dal conte Nuvolone della Società Agraria di Torino entra la Barbera definito «vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza».
Nei primi decenni del Novecento, la ricostruzione dei vigneti piemontesi dopo la distruzione della filossera, ebbe come protagonista principale proprio il Barbera, un vitigno scelto spesso dagli agricoltori per rusticità, costanza di produzione, alto contenuto in zuccheri, sostanze coloranti e acidità. Un vino adatto a essere venduto nei mercati e nelle osterie che venne associato al concetto di consumo di massa.
Dove si produce la Barbera del Monferrato
Le zone di maggior produzione della Barbera sono tre: il Monferrato, la provincia d’Asti e le Langhe.
La Barbera presenta numerose DOC, ognuna con un suo specifico disciplinare: Barbera del Monferrato, Barbera d’Asti, Barbera d’Alba, Barbera dei Colli Tortonesi, Canavese, Pinerolese.
Dal 2011, due sono invece le DOCG: Barbera del Monferrato e Barbera d’Asti.

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La zona di produzione della denominazione di origine Barbera del Monferrato DOC comprende la provincia di Asti e parte della provincia di Alessandria. Si tratta di un sistema collinare poco elevato, con altitudini per lo più tra i 150 e i 400 metri ,caratterizzato da clima temperato o temperato-caldo, poco ventoso e con una piovosità annuale nella media.
La Barbera del Monferrato è quella più beverina con ciliegie in evidenza e con un’acidità piuttosto concentrata. Si tratta di un vino Doc la cui produzione è concentrata su Asti e Alessandria. É un vino rosso corposo ed avvolgente. Al naso si presenta ricco di profumi floreali.

Hic et Nunc propone Monumento, la Barbera del Monferrato Superiore Docg caratterizzata da una inconfondibile complessità: grazie a un lungo affinamento in legno viene preservata l’unicità del vitigno. Monumento è struttura ed equilibrio, potenza e longevità. Questo vino è acquistabile direttamente sullo shop online della cantina al prezzo di € 26.
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