Hic et Nunc, dal latino «Qui e Ora». Perché è «qui», a Vignale Monferrato, che abbiamo voluto iniziare a coltivare la vigna, non altrove. E lo abbiamo voluto fare «ora», mettendo da subito a frutto questa terra straordinaria.
Solo uve autoctone e solo vini monovarietali. Hic et Nunc ha deciso di valorizzare il terroir del Basso Monferrato ritornando all’essenza dei suoi vini classici: la Barbera d’Asti e del Monferrato, il Grignolino, il Cortese.
Il “nostro” Monferrato è una scelta consapevole di semplicità, vitigni autoctoni e vinificazioni nel pieno rispetto delle caratteristiche varietali, alla ricerca di un’autentica purezza di profumi e note sensoriali: abbiamo scelto uno stile “nudo”, una pulizia formale che non forza la naturale espressività del vino.
In cantina utilizziamo uno stile tradizionale, che si completa attraverso l’uso ragionato della tecnologia.
Uve raccolte nel pieno della maturità, macerazioni lunghe, fermentazioni e affinamento in botti d’acciaio, uso dei legni ridotto al minimo indispensabile, in tonneau di primo e secondo passaggio.
Cerchiamo la finezza, la capacità di meravigliare per facilità di beva, ricchezza del frutto e complessità dei profumi.
100 ettari di seminativi, boschi e pioppeti, di cui 20 dedicati a vitigni locali. Vigne di barbera vecchie più di 80 anni. Solo uve di proprietà.
Hic et Nunc può contare su di una biodiversità paesaggistica rara all’interno del contesto vitivinicolo piemontese, dominato dalla monocultura. Una diversità che abbiamo deciso di preservare attraverso pratiche vitivinicole particolarmente attente al contesto paesaggistico.
Il nostro rispetto per il paesaggio si traduce nella difesa dei suoli: inerbimento dei filari, attenzione a non esasperare la compattazione e il dilavamento dei suoli, trattamenti ridotti al minimo.
Lavoriamo tutte le vigne a mano e vinifichiamo soltanto le uve dei nostri appezzamenti. Adottiamo pratiche virtuose per il controllo “termico” del vigneto, fondamentale in una fase di cambiamento climatico come quella che stiamo attraversando.
Un doppio passaggio in vigna per lo sfoltimento della chioma in base all’esposizione assicura ai grappoli di essere sempre esposti in modo adeguato: senza scottature, lesioni degli acini o, peggio ancora, arresti di maturazione. Una conduzione agronomica “ragionata” e calibrata sulla base di situazioni da valutare con attenzione vigneto per vigneto, anche in funzione dell’età e della vigoria delle piante, nonché della posizione e delle caratteristiche del suolo.
Hic et Nunc sorge a metà strada tra e Asti, Alessandria e Casale, sul confine tra Alessandrino e Astigiano, centro geografico del Basso Monferrato, luogo d’elezione di barbera e grignolino, vitigni icona di queste colline.
Siamo nel nucleo storico e originario degli antichi possedimenti aleramici, dinastia di quell’Aleramo che, leggenda vuole, tracciò i confini stessi del Monferrato divenendone il primo Marchese.
Qui anche i nomi dei luoghi svelano l’appartenenza all’antico Marchesato, congiungendo al toponimo l’orgogliosa appartenenza monferrina.
Cantina e wine resort si adagiano sulla dorsale che collega Vignale a Frassinello, un anfiteatro naturale di colline e vigneti attraversati da boschi, pioppeti, noccioleti, campi coltivati e pascoli, un paesaggio ricco di biodiversità che possiede un fascino selvaggio, primordiale e che l’Unesco, nel 2014, ha riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, all’interno della core-zone Monferrato degli Infernot.
Il territorio di Vignale è attraversato dal 45° parallelo, quintessenza dell’equilibrio naturale perché a metà strada tra l’Equatore e il Polo, latitudine alla quale appartengono i migliori terroir viticoli al mondo come la Borgogna, la Napa Valley, l’Oltrepò Pavese e le aree vitate del Caucaso, le più antiche della storia. Vignale è al centro della fascia temperata, equidistante dal mare e dalla catena alpina, che lo protegge dalle perturbazioni di nord-est.
La scarsa piovosità spinge le vigne a cercare nutrimento in profondità e la buona alternanza dei livelli termici tra il giorno e la notte, specie in tempo di vendemmia, garantisce vini dai profumi intesi ed eleganti.
I suoli, di origine marina, presentano una matrice argilloso-calcarea, con una particolarità unica.
Nel sottosuolo è possibile rinvenire blocchi compatti di calcare e arenarie dal classico colore giallo-ocra: sono le «pietre da cantone», scavate dalle popolazioni locali fin dall’antichità e utilizzate in edilizia.
Terreni poveri, ma dotati di microelementi che regalano vini di buona struttura, finezza e, grazie alla presenza di calcare, una spiccata sapidità.